Mosche! (3)

E dopo due post introduttivi, eccoci alle mosche, finalmente!

Musca domestica da Wikipedia

I repellenti specifici per le mosche (Musca domestica), secondo i dati analizzati, sono da trovarsi tra i seguenti olii essenziali:

Ezenou et al. (2001) hanno mostrato che gli estratti volatili della buccia di Citrus sinensis e C. aurantiifolia (lime) possiedono attività insetticida sulle mosche, con C. sinensis il più attivo dei due OE.

Secondo Burfield e Reekie (2005) l’OE di lemongrass è stato testato su Musca nebulo, Culex fatigans e Aedes aegypti. L’azione fumigante e repellente di Cymbopogon è stata meno efficace di quella del dimetil ftalato) e la protezione è durata solo 40 minuti (300 per dimetil ftalato).

Vari composti della frazione volatile delle piante del genere Piper sono attivi contro Musca domestica, e simili composti sono stati trovati anche in generi distanti; ad esempio Wimalaratne et al. (1996) hanno mostrato che cis-ment-2-en-1-olo e trans-piperitolo sono i composti attivi della pianta Schinus molle nella sua azione repellente per le mosche.

Singh e Agarwal (1988) hanno mostrato che l’OE di Cedrus deodora è efficace su Musca domestica, e che le frazioni sesquiterpeniche (himacalolo e beta-himacalene) sono le maggiori responsabili dell’attività.

Schultz et al. (2004) hanno comparato l’OE di Nepeta cataria e l’elemolo da OE di arancio con i consueti repellenti per mosche, ed hanno riscontrato che i due prodotti sono stati pari o migliori di DEET e citronellale, l’OE di Nepeta cataria soprattutto nel breve termine, e l’elemolo nel lungo termine. Il composto ritenuto più repellente nell’OE di Nepeta cataria è il nepetalattone, una  miscela di due isomeri: E,Z-nepetalattone e  Z,E-nepetalattone. L’isomero più attivo sembra essere l’E,Z-nepetalattone, l’isomero più scarso.

Molecole

  • 2-feniletanolo

Adler e Jacobson (1982) hanno testato venti sostanze repellenti su Musca domestica, ed il composto più attivo si è rivelato essere il 2-feniletanolo.

  • 1,8-cineolo

Kabkaew et al. (2004) hanno mostrato che sia gli adulti che le larve di Musca domestica sono suscettibili del trattamento con eucaliptolo (1,8-cineolo).

Piante contenenti cineolo, ordinate per contenuto decrescente.

  • Citrus limon: limone foglia
  • Elettaria cardamomum: cardamomo
  • Eucalyptus globulus: eucalipto
  • Artemisia cina
  • Salvia triloba: salvia greca
  • Laurus nobilis: alloro
  • Mentha longifolia: menta biblica
  • Mentha spicata: menta spica
  • Rosmarinus officinalis: rosmarino
  • Melaleuca alternifolia: tea tree
  • Thymus mastichina: maggiorana spagnola
  • Monarda puntata: monarca
  • Artemisia annua.
  • Salvia officinalis
  • Zingiber officinale: zenzero.
  • Hyptis suaveolens
  • Eucalyptus citriodora: eucalipto limonato o citrino
  • Illicium verum: anice stellata
  • Lavandula latifolia
  • Ocimum kilimandscharicum: basilico africano
  • Myrtus communis: mirto
  • Lavandula x hybrida: lavandino
  • Thymus zygis subsp. sylvestris: timo
  • Citrale ed eugenolo.

Secondo Vartak et al (1994) citrale ed eugenolo si sono rivelati efficaci come repellenti contro Musca domestica.

Piante contenenti citrale, ordinate per contenuto decrescente.

  • Zingiber officinale: zenzero
  • Ocimum basilicum: basilico
  • Cymbopogon flexuosus/ citratus: Lemongrass
  • Aloysia citrodora: verbena odorosa (allergenica!)
  • Aniba rosaeodora : legno di rosa (in pericolo d’estinzione!)
  • Salvia sclarea: sclarea
  • Citrus limon: limone buccia
  • Satureja obovata: santoreggia spagnola
  • Cymbopogon winterianus: citronella

Piante contenenti eugenolo, ordinate per contenuto decrescente.

  • Syzygium aromaticum: chiodi di garofano
  • Pimenta dioica/ racemosa: pimento
  • Alpinia galanga: galanga
  • Ocimum basilicum: basilico
  • Cinnamomum verum: cannella
  • Ocimum gratissimum: basilico cespuglioso
  • Ocimum sanctum: basilico santo o asiatico.
  • Curcuma longa: curcuma
  • Ocimum kilimandscharicum: basilico africano
  • Ocimum suave: basilico del Kenya
  • Laurus nobilis: alloro
  • Origanum majorana: maggiorana
  • Cistus ladaniferus: cisto
  • Mentha pulegium: puleggio
  • Cymbopogon winterianus: Citronella

Bibliografia

Mosche! (2)

Continuando la nostra indagine, veniamo ora ad esaminare le singole molecole che si sono dimostrate interessanti come repellenti.

La prima è il pulegone, contenuta tra le altre nelle tre specie Mentha pulegium, Hedeoma pulegioides e Pycnanthemum muticum , tradizionalmente utilizzate come repellenti per insetti, attività che sembrerebbe confermata da  investigazioni recenti (Rice e Coats 1994, Sanchez-Ramos e Castanera 2000). Il pulegone sembra essere responsabile per la tossicità per gli artropodi (dopo l’ingestione viene ossidato dal CYP450 a vari metaboliti reattivi come il mentofurano – Nelson et al. 1992; questi metaboliti si legano alle proteine – Thomassen et al. 1992 – causando lesioni, perdita di funzione e morte – Anderson et al. 1996, Bakerink et al. 1996, Burkhard et al. 1999).

Un’altra molecola che viene spesso citata è il linalolo, comune a molti OE  (ad es. Lavandula angustifolia, e Ocimum spp. – Ntezurubanza et al. 1985, Lis-Balchin and Hart 1999). Mostra attività insetticida probabilmente mediata da tossicità per il SNC, con effetti sul trasporto ionico e sul rilascio dell’acetilcolina esterasi (Ryan, Byrne. 1988; Re et al. 2000). Esistono già sul mercato dei prodotti veterinari a base di linalolo, come il “Rachel’s Pest Powder(nessun interesse commerciale) a base di Mentha spp. Eucalyptus spp., Rosmarinus spp., Commiphora myrra e Hydrastis canadensis.
Citronellolo, geraniolo, nerolidolo e farnesolo possono essere usati come cairormoni arrestanti genere-specifici per gli acari (EPA 2004).

I Laboratori Primavera (Cosmeticology: Lice treatments and insect repellents Manufacturing Chemist 8/1/1999) hanno testato su Aedes aegypti vari OE, e la miscela che si è dimostrata più efficace è stata: 7% olio di Cymbopogon spp., 9% geraniolo, 9% α-terpineolo, e 75% 3-idrossi-a,a,4-trimetilcicloesanemetanolo, alla diluizione di 1-5%.

Cora et al. (1993) hanno testato 20 OE, e quelli ottenuti da Juniperus communis, Valeriana officinalis, Thymus vulgaris, Solidago graminifolia (nuovo nome Euthamia graminifolia), Coriandrum sativum, Larix decidua, Pseudotsuga menzierii, Tanacetum vulgare e Abies alba sono risultati efficaci come repellenti per le zanzare.
Wang et al. (2001) hanno testato sei piante come repellenti generici ed hanno riscontrato che i più efficaci erano gli OE di foglia di Cupressus funebris, Pinus sylvestris, Citrus tangerina, Citrus bergamia, ed Eucalyptus citriodora (nuovo nome Corymbia citriodora).
Sadik (1973), Thorsell et al. (1998) e Oyedele et al. (2000) hanno segnalato come interessanti: Cedrus spp., Cymbopogon spp., Eucalyptus spp., Mentha pulegium, trementina, Nepeta cataria, Ocimum basilicum, Melissa officinalis, Mentha xpiperita.

Ecco allora una lista di piante ordinata per numero di composti chimici ad azione insettifuga (grazie Duke!)…
Rosmarinus officinalis pianta           28
Piper nigrum frutto                          25
Origanum vulgare pianta                 24
Thymus vulgaris pianta                    22
Citrus reticolata frutto                     21
Myrtus communis pianta                 21
Coriandrum sativum frutto              20
Zingiber officinale rizoma                20
Foeniculum vulgare frutto               19
Lavandula latifolia pianta                19
Lavandula x intermedia pianta        19
Laurus nobilis foglia                       18

…ed una lista di piante ordinata per concentrazione di composti chimici con azione insettifuga

Apium graveolens frutto    OE         2,748,000 ppm [7]
Citrus limonum foglia        OE        1,964,800 ppm [8]
Pinus roxburghii resina   1,130,000 ppm [4]

Bibliografia

Mosche! (1)

Recentemente ho dovuto occuparmi di mosche, stalle e vacche, e di come mantenere le prime fuori dalle seconde e lontane dalle terze, senza ucciderle!

Musca domestica WikiMedia

Il tema della repellenza, ed in particolare degli olii essenziali usati per allontanare gli insetti, è fin abusato, ma sulle mosche, a differenza che sulle zanzare, il materiale è più scarso, l’interesse minore.

Ecco allora i risultati della mia piccola indagine su olii essenziali e mosche. Intanto, come dicevo, in letteratura non esistono molto studi sulle sostanze naturali ad azione repellente specifica per la mosca domestica. Per questa ragione vale la pena esaminare anche la letteratura generale sulla repellenza per artropodi ed insetti.

Olio di Nepeta cataria.

Secondo Burfield e Reekie (2005) l’OE di Nepeta cataria sarebbe l’agente insetto-repellente più interessante: contiene nepetalattoni che si sono dimostrati 10 volte più efficaci del DEET, agendo come irritanti per le antenne degli insetti.

Olio di Apium graveolens
Nonostante non vi siano dati diretti sull’attività insettifugo o repellente per le mosche di questa pianta, è molto interessante per la quantità di composti riconosciuti come insettifughi che contiene.

Olio di Cymbopogon spp.
I dati etnobotanici indicano Cymbopogon flexuosus, Cymbopogon martini e Cymbopogon nardus come piante utilizzate popolarmente come repellenti per insetti, ed anche rispetto al numero di citazioni in letteratura scientifica, gli olii del genere Cymbopogon sono i più utilizzati come repellenti generici per insetti/artropodi, in particolare Cymbopogon nardus e C. winterianus (Herms W. & James M. (1961) Medical Entomology 5th ed., Macmillan NY.  p34.).
Questi oli contengono (4R)-(+)-(b)-citronellolo e (3R)-(+)-b-citronellale, che sembrerebbero essere i principi (più) attivi. Secondo Burfield e Reekie (2005) l’olio di lemongrass è stato testato su Musca nebulo, Culex fatigans e Aedes aegypti. L’azione fumigante e repellente di Cymbopogon è risultata meno efficace di quella del dimetil ftalato e la protezione è durata solo 40 minuti (300 per dimetil ftalato).
Ansari e Razdan (1995) hanno studiato gli effetti di Cymbopogon martini var. sofia, C. citratus, C. nardus e Cinnamomum camphora su Anopheles cujicifacies e Culex quinquefasciatus. L’effetto repellente sulla pelle di volontari è durato 11 ore (Anopheles cujicifacies) e 6-7 ore (Culex quinquefasciatus) (ma meno per l’OE di Cinnamomum); l’efficacia è stata paragonabile a quella del dimetil ftalato.
Candele e degli incensi contenenti OE di Cymbopogon hanno ridotto il numero di punture da insetto rispettivamente del 42.3 e 24.2% (Lindsay et al. 1996).

Olio di Lavandula spp.
I dati di etnobotanica indicano che varie specie di lavanda sono state e sono tuttora usate come repellenti per insetti: Lavandula lanata a Malaga (Laza 1939 “Florula Farmaceutica Malacitana” Anales Real. Acad. Farm. 6(3-4), 165-214) e Lavandula minutolii nelle Canarie (Darias et al. 1989).
Choi et al. (2002) hanno studiato l’efficacia come repellenti a contatto su Culex pipiens degli OE di Lavandula officinalis (sic), Eucalyptus globulus, Rosmarinus officinalis, e Thymus vulgaris. L’OE di Thymus si è dimostrato il più efficace, e le componenti più attive sono state: timolo, para-cimene, carvacrolo, linalolo e α-terpinene, con quest’ultima molecola particolarmente interessante, seguita da vicino da timolo e carvacrolo. Una formula spray con il 2% di α-terpinene testata per repellenza su C. pipiens si è dimostrata più efficace del N,N-dietil-m-metilbenzamide (DEET).

Olio di Ocimum spp. (e qui)
Varie specie del genere Ocimum (Ocimum americanume qui, O. basilicumO. gratissimum, O. kilimandscharicum, O. sanctum) sono usate popolarmente come insettifughi. Iwu (1993) riporta l’uso di OE di Ocimum in Africa per prevenire le punture di zanzara;  Kumari et al. (Kumari CP et al. (1994) “Pupicidal effects of O. sanctum on the vector Aedes aegypti (Diptera: Culicidae).” J. Ecobiol. 6, 69-70.) hanno mostrato che l’estratto grezzo di O. sanctum è un efficace pupicida contro lo sviluppo di nuove pupe di Aedes aegypti. Holm (1999) offre una review dell’attività insetticida dell’OE.
Bhatnagar et al. (Bhatnagar M., Kapur K.K., Jalees S.  & Sharma S.K. (1993) “Laboratory evaluation of insecticidal properties of Ocimum basilicum L. and Ocimum sanctum L. plants, essential oils and their major constituents against vector mosquito species.” J. Entom. Res. 17(1), 21-26) hanno mostrato che gli OE di O. basilicum e O. sanctum ed il loro costituenti principali hanno attività insetticida su Anopheles stephensi, Aedes aegypti and Culex quinquefasciatus. O. basilicum e metil cavicolo sono stati i più efficaci.

Olio di Pelargonium spp.
Jeyabalan (2003) ha testato l’estratto metanolico di foglia di Pelargonium citrosa (la composizione dell’OE è: 35.4 +/- 6.2% geraniolo, 10.4 +/- 1.6% citronellolo, 8.9 +/- 2.0% isomentone, e 6.8 +/- 3.8% linaiolo, molto simile all’OE di Pelargonium x asperum) su Anopheles stephensi. Alla concentrazione del 4% l’estratto ha mostrato forte repellenza.

Olio di Cedrus deodora
Singh (Singh D., Agarwal S. K., (1988) “Himachalol and beta-himachalene: Insecticidal principles of himalayan cedarwood oil” Journal of Chemical Ecology, 4 (14): 1145 – 1151) ha dimostrato che l’OE di Cedrus deodora alla concentrazione dello  0.45% uccide il 50% delle zanzare Anophales stephani.

Olio di Citrus spp.
Ezenou et al. (2001) hanno mostrato che gli estratti volatili della buccia di Citrus sinensis e C. aurantifolia (lime) possiedono attività insetticida sulle mosche, con C. sinensis il più attivo dei due OE.

Olio di Vetiveria spp.
L’OE di Vetiveria zizanoides viene usato popolarmente come repellente per insetti in veterinaria, e l’OE è stato usato come larvicida (Murty U.S. e Jamil K. (1987) “Effect of south Indian vetiver against immatures of Culex quinquefasciatus. Int. Pest. Control. 29(1), 8-9), e insetticida (Komagata K.K., Oosawa I., Yamamoto & H. Honda (1987) Abstracts of Papers, the Annual Meeting of the Agric. Soc. Of Japan Tokyo 723, 1987).  Jains et al. (Jains S.C., S. Nowicki, T. Eisner and J. Meinwald (1982) “Insect repellents from Vetiver oil” Tet. Letters 23(45), ) hanno mostrato che alcuni composti isolati dalla frazione carbonilica di Vetiver indiano  (ad es. il khuismone) sono repellenti per gli insetti.

Olio di Melaleuca spp.
L’OE di  Melaleuca alternifolia (tea tree) è stato molto studiato per la sua attività sugli artropodi, ed i composti più attivi sembrano essere il  terpinen-4-olo; α- e γ-terpinene; 1,8 cineolo e terpinolene, e vari sesquiterpeni.
Il cineolo sembra essere il composto responsabile per l’attività antiartropodi degli OE di menta piperita e rosmarino (Veal 1996).

Bibliografia