Cibo, piante medicinali e malato oncologico

Ecco l’ultima e definitiva versione del programma della due giorni milanese di cui ho già parlato qui.
Programma definitivo

Giornate interessanti…

Dopo tanto sforzo organizzativo, ecco la pubblicazione del programma definitivo (qui) delle due giornate di studio su piante medicinali e alimentazione per il malato oncologico, volute dal Gruppo Me.Te.C.O. dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano.

Le due giornate, indirizzate a medici e farmacisti (probabilmente valevoli per punteggio ECM, controllare qui) si terranno il 22 e 23 Aprile presso l’aula A della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Nazionale Tumori di Milano, Via Venezian 1 – Milano.

Durante le due giornate si confronteranno presentazioni teoriche su benefici e rischi dell’assunzione di piante e derivati nel malato oncologico, e presentazioni di casi clinici, con ampio spazio per la discussione ed il confronto di esperienze. Le piante che verranno discusse in maniera monografica sono: Hypericum perforatum, Curcuma longa, Aloe vera, Calendula officinalis, Arnica montana e Viscum album.

Dalla presentazione:

“Spesso il malato oncologico fa uso di prodotti a base di piante medicinali che, per vari motivi, non viene comunicata all’oncologo medico. E’ pertanto opportuno che questo argomento venga affrontato e approfondito in modo rigoroso.
In considerazione della grande attenzione che l’Istituto Tumori di Milano ha sempre posto al malato, il 6 giugno del 1998 abbiamo costituito, all’interno dell’Istituto stesso il Gruppo di Studio pluridisciplinare sulle Medicine e Terapie Complementari in Oncologia denominato Me.Te.C.O.
Al gruppo Me.Te.C.O., vincitore del Premio Tiziano Terzani 2008 per l’Umanizzazione della Medicina, sono state attribuite due finalità principali, una culturale legata all’aggiornamento sulle terapia Complementari, l’altra clinica, allo scopo di approfondire, sul piano scientifico, alcune delle Terapie Complementari principalmente per valutarne l’efficacia nel ridurre gli effetti collaterali delel Terapie Oncologiche.
Mi auguro che tale iniziativa possa, in modo rigoroso, offrire dati e risultati utili ad una corretta pratica clinica.”
Dott. Alberto Scanni Direttore Generale

“Nell’ambito delle attività scientifiche e culturali del Gruppo di Studio Me.Te.C.O. (Medicine e Terapie Complementari in Oncologia) della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Nazionale Tumori di Milano, in accordo con la Prof.ssa Enrica Bosisio, Centro di Studi e Ricerche sulla caratterizzazione e sicurezza d’uso di prodotti naturali “Giovanni Galli”, Università degli Studi di Milano, si terranno presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano, due giornate di studio su Fitoterapia e integrazione alimentare nel malato oncologico., Lo scopo di queste due giornate è di portare l’attenzione di farmacisti e medici, sugli aspetti relativi all’uso delle piante medicinali in campo oncologico.”
Dott. Alberto Laffranchi Coordinatore scientifico Gruppo Me.Te.C.O.


Per chi volesse dare un’occhiata senza scaricare, ecco la brochure:

Coevoluzione, ormesi, resveratrolo e sirtuine

La nostra lunghissima coevoluzione con i vegetali ha fatto si che il nostro organismo si sia dovuto adattare alla presenza di complesse miscele di metaboliti secondari di difesa delle piante, metaboliti che, originatisi come elementi di pericolo, sono stati trasformati, biologicamente prima e culturalmente più tardi, in agenti terapeutici. Ci troviamo quindi in una situazione dove cibo e medicina sono fortemente legati, nel senso che l’effetto di queste sostanze sulla nostra salute dipende molto dal nostro agire su di loro, piuttosto che dal loro agire su di noi, come è il caso dei veleni. Si parla in questo senso di ormesi (o xenormesi, per sottolineare il contatto con un composto estraneo all’organismo), ovvero di quelle azioni benefiche che risultano dalla risposta dell’organismo ad uno stressore a bassa intensità (in questo caso il metabolita secondario che a dosi elevate può essere dannoso).

Quindi il metabolita, a dosi subtossiche, attiverebbe i percorsi di risposta stressoria adattivi proprio in virtù del suo essere una tossina alla quale l’organismo si è “adattato”. Gli effetti salutari delle diete ricche in vegetali e frutta freschi non sarebbero salutari quindi solo per la presenza di antiossidanti, ma per una azione più profonda e regolatoria. Ci sono anche casi di metaboliti secondari che sembrano stimolare le risposte stressorie pur non essendo tossici neppure a dosi elevate, come ad esempio per i curcuminoidi.

Un composto xenormetico è spesso un composto polifenolico sintetizzato da specie primordiali per stimolare diverse risposte adattive in risposta a vari tipi di emergenza (siccità, radiazioni, attacchi di insetti, infezioni, ecc.). Le piante superiori avrebbero mantenuto questa abilità, e altri organismi (in questo caso l’uomo) potrebbero sfruttare questi composti come componente del loro proprio sistema di trasmissione dei segnali, in virtù del fatto che i meccanismi di base della risposta stressoria utilizzano le stesse molecole sia in piante sia in animali. Esempi di questi percorsi di allarme comprenderebbero varie chinasi legate alla sopravvivenza delle cellule, i fattori di trascrizione NRF2 e CREB, e le deacetilasi istoniche della famiglia della sirtuina, una proteina nota come Sir2 nei lieviti e SIRT1 nell’uomo. Le Sir2 (Silent information regulator 2), sono proteine presenti in tutti gli organismi dagli eubatteri agli eucarioti, compresi gli esseri umani (scarica qui un articolo esaustivo).

Quindi composti come il resveratrolo, i sulforafani ed i curcuminoidi possono proteggere le cellule da lesioni stimolando la produzione di atiossidanti, fattori neurotropici ed altre proteine correlate allo stress.

Un articolo nell’ultimo numero di Cell Metabolism contribuisce a chiarire il ruolo che il resveratrolo (e più in generale altri composti che interagiscono con le sirtuine)  possono avere sui processi metabolici nei mammiferi, interagendo con la SIRT1 e “ingannando” il nosro organismo facendogli credere di essere di fronte ad un periodo di bassa disponibilità alimentare. Lo studio è stato fatto con un composto sintetico (SRT1720) su topi geneticamente selezionati, ed ha quindi una generalizzabilità non particolarmente elevata, soprattutto se intendiamo applicarlo all’utilizzo di estratti vegetali, ma se preso nel contesto degli altri studi sperimentali e sugli studi sul resveratrolo, aggiunge una tessera importante al mosaico.

Il composto aumenta la resistenza durante la corsa protegge dall’obesità e dalla resistenza insulinica indotte con la dieta artificiale nei topi, aumentando il metabolismo ossidativo nel muscolo scheletrico, nel fegato e nel tessuto adiposo marrone. Questo risultato supporta la nozione che basse dosi di composti xenormetici possano influenzare il metabolismo umano, ridurre il rischio di prediabete, diabete tipo 2, aterosclerosi, obesità addominale e forse anche processi di tumorigenesi.

Se il nostro organismo ha “interiorizzato” i nostri rapporti ecologici con le piante ed i loro veleni, ciò significa anche che ci siamo evoluti in modo da affrontare complessi di molecole associati a dosaggi moderati e per lungo tempo, e non molecole isolate a concentrazioni molto elevate per brevi periodi. La ricerca sperimentale mostra che le piante medicinali (come miscele molecolari complesse ad azione multitasking) esercitano simultaneamente la loro influenza su diversi livelli e diversi meccanismi tumorali, e le ricerche epidemiologiche supportano questo dato mostrando, ad esempio, che le popolazione del sud est asiatico hanno percentuali minori di rischio tumorale rispetto alla loro controparte statunitense, e si ritiene che il consumo alimentare di piante quali l’aglio, la curcuma, zenzero, peperoncino, soia e Brassicaceae sia alla base di questo fenomeno di “chemioprevenzione”.