Allergeni

Il problema della presenza di sostanze aromatiche sensibilizzanti nei cosmetici e nei profumi non è nuovo, ma è solo negli ultimi anni che la problematica dell’etichettatura dei prodotti e delle informazioni date ai clienti allergici o sensibilizzati è uscita dai circoli degli specialisti.

Il 7° emendamento alla Direttiva sui Cosmetici (Council Directive 2003/15/EC) comporta l’obbligatorietà dell’etichettatura di 26 sostanze (elencate nel Annex III) che, secondo l’opinione del SCCNFP (Scientific Committee on Cosmetics and Non Food Products intended for consumers), sono gli allergeni più comuni nelle fragranze e nei profumi, quando siano presenti a livello dello 0.01% o superiore per prodotti wash-off e dello 0.001% o superiore in prodotti leave-on.  Sedici di queste sostanze sono naturalmente presenti negli OE.

L’opinione del 1999, che ha portato alla modificazione della Direttiva, era articolata in quattro sezioni:
1. Gli ingredienti delle fragranze debbono essere considerati un’importante causa d’allergie da contatto.  In particolare il Comitato denuncia che nei soggetti affetti da eczema vi è stato un significativo aumento delle allergie da fragranze negli ultimi 10 anni, e che sempre in questo gruppo le allergie da fragranza sono una delle cause più comuni d’allergia da contatto (8%).  Gli studi sulle popolazioni non affette da eczema sono più difficili e più scarsi, ma i dati sembrano comunque mostrare l’importanza dell’allergia da fragranze nel contesto più generale delle allergie da contatto (1-2%).  Tutti questi studi sono stati effettuati utilizzando lo strumento del Fragrance Mix, un test diagnostico.  Gli studi epidemiologici mostrano che questi dati riflettono bene i dati sull’utilizzo di prodotti cosmetici.  Di tutti i pazienti eczematosi che ricorrono alle cliniche dermatologiche per allergie da cosmetici, il 30-45% mostra allergie da fragranze.
In particolare è stato mostrato che la reazione che vari soggetti eczematosi hanno nei confronti di profumazioni contenute in saponi, dopobarba, profumi, deodoranti profumati, colonie e lozioni è vicina a quella avuta nei confronti del Fragrance Mix.
I 10 profumi più venduti hanno causato una reazione positiva nel 6.9% dei soggetti, contro l’8.1% nel caso del Fragrance Mix. In ultimo il Comitato nota come la compresenza in molti cosmetici di due o più allergeni aumenti il rischio di eczema, vista l’effetto sinergico sull’infiammazione e sull’estensione della reazione eczematosa.
2. Sulla base di criteri ristretti ai dati dermatologici riflettenti l’esperienza clinica, è stato possibile identificare 26 ingredienti delle fragranze, che corrispondono agli allergeni più comunemente riconosciuti.

Esempi di allergerni presenti negli olii essenziali:

  • Alcol cinnamico
  • Cinnamale
  • Citrale
  • Eugenolo
  • Geraniolo
  • Idrossicitronellale
  • Isoeugenolo
  • Alcol anisico
  • Benzoato di benzile
  • Cinnamato di benzile
  • Citronellolo
  • d-Limonene
  • Cinnamaldeide
  • Farnesolo
  • Linalolo

3. Non vi sono al momento dati sufficienti che permettano di determinare una relazione dose-risposta e un valore soglia per questi allergeni.  Questo perché pochi allergeni sono stati testati per individuare il livello di non effetto.
4. E’ opinione del Comitato che il consumatore dovrebbe ricevere informazioni adeguate sulla presenza nei prodotti cosmetici di composti con un potenziale ben riconosciuto di causare allergie da contatto.  La mancanza di tale informazione limita  una adeguata diagnosi delle allergie da contatto con fragranze, impedisce ai consumatori con riconosciuta allergia a certi composti di tutelarsi, e riduce di molto il feedback verso l’industria di produzione, che non può quindi prendere delle misure in caso di necessità.

Considerazioni
Questi sviluppi hanno un potenziale dirompente anche al di fuori del mondo della cosmesi.  Non solo un alto numero di sostanze incluse in questi elenchi sono presenti negli OE, ma alcune sono quasi ubiquitarie, come il linalolo e il d-limonene, ed altre ancora (geraniolo, eugenolo, ecc.) sono comunque presenti in moltissimi OE.

Per dare un’idea di quanti OE sono stati implicati, basta dare un’occhiata all’elenco che segue, che comprende solo una minima parte degli OE potenzialmente interessati.

  • Aniba roseodora (Legno di rosa: citrale, citronellolo, linalolo)
  • Cananga odorata (Ylang ylang: alcol benzilico, geraniolo, isoeugenolo, benzoato di benzile, farnesolo)
  • Cinnamomum camphora fol (Foglia di Ho: d-limonene, linalolo)
  • Cinnamomum cassia (Cannella cinese: alcol cinnamico)
  • Cinnamomum zeylanicum (Cannella vera: alcol cinnamico, eugenolo, benzoato di benzile)
  • Citrus aurantium var amara (Arancio amaro: geraniolo, d-Limonene)
  • Citrus aurantium var amara flos (Neroli: geraniolo, farnesolo)
  • Citrus limonum (Limone: citrale, d-Limonene)
  • Citrus reticulata (Mandarino: citronellolo, d-Limonene)
  • Citrus sinensis (Arancio dolce: d-Limonene, linalolo)
  • Citrus spp. (d-limonene)
  • Citrus spp fol (Petitgrain:  citrale, geraniolo)
  • Coriandrum sativum (Coriandolo: geraniolo, linalolo)
  • Cuminum cyminum (Cumino: cinnamato di benzile, d-Limonene)
  • Cymbopogon citratus e flexuosus (Lemongrass: citrale, geraniolo, citronellolo, d-Limonene, farnesolo)
  • Cymbopogon martinii (Palmarosa: geraniolo, farnesolo)
  • Cymbopogon nardus e winterianus (Citronella: geraniolo, citronellolo, d-Limonene, farnesolo)
  • Eucalyptus citriodora (geraniolo, citronellolo)
  • Eucalyptus radiata (citrale, geraniolo)
  • Foeniculum vulgare (Finocchio: d-Limonene)
  • Gaultheria ssp (Wintergreen: benzoato di benzile)
  • Jasminum grandiflorum (Gelsomino assoluta: alcol benzilico, farnesolo)
  • Juniperus ssp (Ginepro: d-Limonene)
  • Laurus nobilis (Alloro: eugenolo, geraniolo)
  • Lavandula angustifolia (Lavanda: geraniolo, linalolo)
  • Lavandula x hybrida (Lavandino: linalolo)
  • Lippia citriodora (Verbena: citrale)
  • Melaleuca ssp (eugenolo)
  • Melissa officinalis (citrale)
  • Myristica fragrans (Noce moscata.  isoeugenolo, linalolo)
  • Myroxylon balsamum (Balsamo del Tolu) e Myroxylon pereirae (Balsamo del Peru) (alcol cinnamico, benzoato di benzile, cinnamato di benzile, farnesolo)
  • Ocimum basilicum (Basilico: linalolo)
  • Pelargonium spp (Geranio: geraniolo, citronellolo)
  • Pimpinella anisum (Anice:  alcol anisico)
  • Pinus spp (citrale, d-Limonene)
  • Pogostemon cablin (Patchouli: alcol cinnamico)
  • Rosa spp (eugenolo, geraniolo, citronellolo, farnesolo)
  • Salvia sclarea (citronellolo)
  • Satureja spp (Santoreggia: eugenolo)
  • Styrax benzoin (Benzoino: alcol benzilico, alcol cinnamico, cinnamato di benzile)
  • Syzygium aromaticum (Chiodi di garofano: eugenolo, isoeugenolo

Come visto al punto 3 del documento del 1999, il SCCNFP non ha definito dei livelli per i limiti imposti agli allergeni nei cosmetici.  La mancanza di questi limiti significa che moltissimi OE sono rimasti coinvolti in questa  legislazione.  La semplice presenza di un composto è bastata a far condannare l’uso di un OE, e a seguito dell’implementazione di questaregolamentazione l’industria degli olii essenziali ha sofferto un colpo molto duro, a fronte di una generalizzazione  automatica ma in realtà non giustificata in assenza di ulteriori studi sugli OE in toto.

Questa decisione non è mai stata formalmente giustificata dal SCCNFP , e vari autori, ed in particolare Cropwatch, hanno criticato la metodologia utilizzata, denunciando un eccesso di restrizione di fronte ad una mancanza di evidenza clinica o sperimentale.

Cropwatch/The Aromaconnection Blog riportano gli ultimi sviluppi su questo fronte. Anche se siamo ancora lontani da uno studio serio sulla solidità dei dati alla base della legislazione sugli allergeni, per lo meno viene riconosciuto che al momento della composizione della lista, non esistavano dati sufficienti per calcolare un rapporto dose/risposta o un livello soglia oltre il quale la sostanza sarebbe attiva:

“Scientific information of general and specific nature has been submitted to DG ENTR in order to ask the SCCP for a revision of the 26 fragrances with respect to further restrictions and possible even delisting.“

“At that time there were not sufficient scientific data to allow for determination of dose response relationships and/or thresholds for these allergens.”

E vai con la seconda promozione, tutti a Creta!

Il Collegio Italiano Aromaterapia e Massaggio, in collaborazione con il sito www.infoerbe.it, organizza una settimana di studio su olii essenziali, piante aromatiche e tecniche di distillzione presso “Wild Herbs of Crete”, una azienda a conduzione familiare di distillazione di olii essenziali destinati al mercato dei terapeuti, basata a Creta. L’impianto è situato nelle vicinanze della Chania, ed è diretto da Janina Sorensen, una fitochimica e fitoterapeuta, e una delle poche distillatrici del Mediterraneo a produrre olio essenziale di Vitex agnus-castus.

La settimana comprende quattro giorni di seminari ed esperienze dirette di riconoscimento, raccolta e distillazione, e tre giorni di vacanza/riposo. Si inizierà a “lavorare” il giorno successivo all’arrivo a Chania, per dare tempo ai partecipanti di assestarsi e riposarsi. Il corso si struttura come uscita sul campo nel sud dell’isola, con due notti fuori e la terza notte (tra il terzo ed il quarto giorno di corso) in stgrutture albergo a Chania. Durante il corso si visiteranno diversi biotopi, si passeranno diverse gole e luoghi di grande interesse naturalistico e botanico, e le lezioni si terranno in situ durante le camminate, alcune verteranno su piante individuali (Laurus spp., Myrtus spp., Thymus spp., Satureja spp., Cupressus spp., Lavandula spp., Vitex agnus-castus, Pistacia lentiscus, Salvia spp. ecc.), altre sulla flora di Creta e sui suoi utilizzi generali.

I possibili periodi per il corso sono maggio-giugno e settembre.

I partecipanti si porteranno le proprie cesoie da giardinaggio e potranno raccogliere alcune delle piante (in quantità limitata e sostenibile) nei primi 2-3 giorni, mentre nel quarto giorno si raccoglieranno le piante che si andranno poi a distillare (potranno essere piante diverse a seconda del periodo e della disponibilità, solitamente mirto e timo a giugno, salvia in settembre). Si passerà poi il quinto giorno alla distilleria, caricando il distillatore, distillando e dividendosi l’olio essenziale così ottenuto.

Il numero minimo di partecipanti è di 10, il numero massimo di 15, per permettere un buon rapporto tra insegnanti e partecipanti.  La lingua ufficiale del corso è l’inglese, anche se la presenza del docente del CIAM permetterà di facilitare il passaggio delle informazioni.

Per maggiori informazioni o per prenotazioni scrivere a: marco@infoerbe.it

Mosche! (3)

E dopo due post introduttivi, eccoci alle mosche, finalmente!

Musca domestica da Wikipedia

I repellenti specifici per le mosche (Musca domestica), secondo i dati analizzati, sono da trovarsi tra i seguenti olii essenziali:

Ezenou et al. (2001) hanno mostrato che gli estratti volatili della buccia di Citrus sinensis e C. aurantiifolia (lime) possiedono attività insetticida sulle mosche, con C. sinensis il più attivo dei due OE.

Secondo Burfield e Reekie (2005) l’OE di lemongrass è stato testato su Musca nebulo, Culex fatigans e Aedes aegypti. L’azione fumigante e repellente di Cymbopogon è stata meno efficace di quella del dimetil ftalato) e la protezione è durata solo 40 minuti (300 per dimetil ftalato).

Vari composti della frazione volatile delle piante del genere Piper sono attivi contro Musca domestica, e simili composti sono stati trovati anche in generi distanti; ad esempio Wimalaratne et al. (1996) hanno mostrato che cis-ment-2-en-1-olo e trans-piperitolo sono i composti attivi della pianta Schinus molle nella sua azione repellente per le mosche.

Singh e Agarwal (1988) hanno mostrato che l’OE di Cedrus deodora è efficace su Musca domestica, e che le frazioni sesquiterpeniche (himacalolo e beta-himacalene) sono le maggiori responsabili dell’attività.

Schultz et al. (2004) hanno comparato l’OE di Nepeta cataria e l’elemolo da OE di arancio con i consueti repellenti per mosche, ed hanno riscontrato che i due prodotti sono stati pari o migliori di DEET e citronellale, l’OE di Nepeta cataria soprattutto nel breve termine, e l’elemolo nel lungo termine. Il composto ritenuto più repellente nell’OE di Nepeta cataria è il nepetalattone, una  miscela di due isomeri: E,Z-nepetalattone e  Z,E-nepetalattone. L’isomero più attivo sembra essere l’E,Z-nepetalattone, l’isomero più scarso.

Molecole

  • 2-feniletanolo

Adler e Jacobson (1982) hanno testato venti sostanze repellenti su Musca domestica, ed il composto più attivo si è rivelato essere il 2-feniletanolo.

  • 1,8-cineolo

Kabkaew et al. (2004) hanno mostrato che sia gli adulti che le larve di Musca domestica sono suscettibili del trattamento con eucaliptolo (1,8-cineolo).

Piante contenenti cineolo, ordinate per contenuto decrescente.

  • Citrus limon: limone foglia
  • Elettaria cardamomum: cardamomo
  • Eucalyptus globulus: eucalipto
  • Artemisia cina
  • Salvia triloba: salvia greca
  • Laurus nobilis: alloro
  • Mentha longifolia: menta biblica
  • Mentha spicata: menta spica
  • Rosmarinus officinalis: rosmarino
  • Melaleuca alternifolia: tea tree
  • Thymus mastichina: maggiorana spagnola
  • Monarda puntata: monarca
  • Artemisia annua.
  • Salvia officinalis
  • Zingiber officinale: zenzero.
  • Hyptis suaveolens
  • Eucalyptus citriodora: eucalipto limonato o citrino
  • Illicium verum: anice stellata
  • Lavandula latifolia
  • Ocimum kilimandscharicum: basilico africano
  • Myrtus communis: mirto
  • Lavandula x hybrida: lavandino
  • Thymus zygis subsp. sylvestris: timo
  • Citrale ed eugenolo.

Secondo Vartak et al (1994) citrale ed eugenolo si sono rivelati efficaci come repellenti contro Musca domestica.

Piante contenenti citrale, ordinate per contenuto decrescente.

  • Zingiber officinale: zenzero
  • Ocimum basilicum: basilico
  • Cymbopogon flexuosus/ citratus: Lemongrass
  • Aloysia citrodora: verbena odorosa (allergenica!)
  • Aniba rosaeodora : legno di rosa (in pericolo d’estinzione!)
  • Salvia sclarea: sclarea
  • Citrus limon: limone buccia
  • Satureja obovata: santoreggia spagnola
  • Cymbopogon winterianus: citronella

Piante contenenti eugenolo, ordinate per contenuto decrescente.

  • Syzygium aromaticum: chiodi di garofano
  • Pimenta dioica/ racemosa: pimento
  • Alpinia galanga: galanga
  • Ocimum basilicum: basilico
  • Cinnamomum verum: cannella
  • Ocimum gratissimum: basilico cespuglioso
  • Ocimum sanctum: basilico santo o asiatico.
  • Curcuma longa: curcuma
  • Ocimum kilimandscharicum: basilico africano
  • Ocimum suave: basilico del Kenya
  • Laurus nobilis: alloro
  • Origanum majorana: maggiorana
  • Cistus ladaniferus: cisto
  • Mentha pulegium: puleggio
  • Cymbopogon winterianus: Citronella

Bibliografia

Mosche! (2)

Continuando la nostra indagine, veniamo ora ad esaminare le singole molecole che si sono dimostrate interessanti come repellenti.

La prima è il pulegone, contenuta tra le altre nelle tre specie Mentha pulegium, Hedeoma pulegioides e Pycnanthemum muticum , tradizionalmente utilizzate come repellenti per insetti, attività che sembrerebbe confermata da  investigazioni recenti (Rice e Coats 1994, Sanchez-Ramos e Castanera 2000). Il pulegone sembra essere responsabile per la tossicità per gli artropodi (dopo l’ingestione viene ossidato dal CYP450 a vari metaboliti reattivi come il mentofurano – Nelson et al. 1992; questi metaboliti si legano alle proteine – Thomassen et al. 1992 – causando lesioni, perdita di funzione e morte – Anderson et al. 1996, Bakerink et al. 1996, Burkhard et al. 1999).

Un’altra molecola che viene spesso citata è il linalolo, comune a molti OE  (ad es. Lavandula angustifolia, e Ocimum spp. – Ntezurubanza et al. 1985, Lis-Balchin and Hart 1999). Mostra attività insetticida probabilmente mediata da tossicità per il SNC, con effetti sul trasporto ionico e sul rilascio dell’acetilcolina esterasi (Ryan, Byrne. 1988; Re et al. 2000). Esistono già sul mercato dei prodotti veterinari a base di linalolo, come il “Rachel’s Pest Powder(nessun interesse commerciale) a base di Mentha spp. Eucalyptus spp., Rosmarinus spp., Commiphora myrra e Hydrastis canadensis.
Citronellolo, geraniolo, nerolidolo e farnesolo possono essere usati come cairormoni arrestanti genere-specifici per gli acari (EPA 2004).

I Laboratori Primavera (Cosmeticology: Lice treatments and insect repellents Manufacturing Chemist 8/1/1999) hanno testato su Aedes aegypti vari OE, e la miscela che si è dimostrata più efficace è stata: 7% olio di Cymbopogon spp., 9% geraniolo, 9% α-terpineolo, e 75% 3-idrossi-a,a,4-trimetilcicloesanemetanolo, alla diluizione di 1-5%.

Cora et al. (1993) hanno testato 20 OE, e quelli ottenuti da Juniperus communis, Valeriana officinalis, Thymus vulgaris, Solidago graminifolia (nuovo nome Euthamia graminifolia), Coriandrum sativum, Larix decidua, Pseudotsuga menzierii, Tanacetum vulgare e Abies alba sono risultati efficaci come repellenti per le zanzare.
Wang et al. (2001) hanno testato sei piante come repellenti generici ed hanno riscontrato che i più efficaci erano gli OE di foglia di Cupressus funebris, Pinus sylvestris, Citrus tangerina, Citrus bergamia, ed Eucalyptus citriodora (nuovo nome Corymbia citriodora).
Sadik (1973), Thorsell et al. (1998) e Oyedele et al. (2000) hanno segnalato come interessanti: Cedrus spp., Cymbopogon spp., Eucalyptus spp., Mentha pulegium, trementina, Nepeta cataria, Ocimum basilicum, Melissa officinalis, Mentha xpiperita.

Ecco allora una lista di piante ordinata per numero di composti chimici ad azione insettifuga (grazie Duke!)…
Rosmarinus officinalis pianta           28
Piper nigrum frutto                          25
Origanum vulgare pianta                 24
Thymus vulgaris pianta                    22
Citrus reticolata frutto                     21
Myrtus communis pianta                 21
Coriandrum sativum frutto              20
Zingiber officinale rizoma                20
Foeniculum vulgare frutto               19
Lavandula latifolia pianta                19
Lavandula x intermedia pianta        19
Laurus nobilis foglia                       18

…ed una lista di piante ordinata per concentrazione di composti chimici con azione insettifuga

Apium graveolens frutto    OE         2,748,000 ppm [7]
Citrus limonum foglia        OE        1,964,800 ppm [8]
Pinus roxburghii resina   1,130,000 ppm [4]

Bibliografia

Mosche! (1)

Recentemente ho dovuto occuparmi di mosche, stalle e vacche, e di come mantenere le prime fuori dalle seconde e lontane dalle terze, senza ucciderle!

Musca domestica WikiMedia

Il tema della repellenza, ed in particolare degli olii essenziali usati per allontanare gli insetti, è fin abusato, ma sulle mosche, a differenza che sulle zanzare, il materiale è più scarso, l’interesse minore.

Ecco allora i risultati della mia piccola indagine su olii essenziali e mosche. Intanto, come dicevo, in letteratura non esistono molto studi sulle sostanze naturali ad azione repellente specifica per la mosca domestica. Per questa ragione vale la pena esaminare anche la letteratura generale sulla repellenza per artropodi ed insetti.

Olio di Nepeta cataria.

Secondo Burfield e Reekie (2005) l’OE di Nepeta cataria sarebbe l’agente insetto-repellente più interessante: contiene nepetalattoni che si sono dimostrati 10 volte più efficaci del DEET, agendo come irritanti per le antenne degli insetti.

Olio di Apium graveolens
Nonostante non vi siano dati diretti sull’attività insettifugo o repellente per le mosche di questa pianta, è molto interessante per la quantità di composti riconosciuti come insettifughi che contiene.

Olio di Cymbopogon spp.
I dati etnobotanici indicano Cymbopogon flexuosus, Cymbopogon martini e Cymbopogon nardus come piante utilizzate popolarmente come repellenti per insetti, ed anche rispetto al numero di citazioni in letteratura scientifica, gli olii del genere Cymbopogon sono i più utilizzati come repellenti generici per insetti/artropodi, in particolare Cymbopogon nardus e C. winterianus (Herms W. & James M. (1961) Medical Entomology 5th ed., Macmillan NY.  p34.).
Questi oli contengono (4R)-(+)-(b)-citronellolo e (3R)-(+)-b-citronellale, che sembrerebbero essere i principi (più) attivi. Secondo Burfield e Reekie (2005) l’olio di lemongrass è stato testato su Musca nebulo, Culex fatigans e Aedes aegypti. L’azione fumigante e repellente di Cymbopogon è risultata meno efficace di quella del dimetil ftalato e la protezione è durata solo 40 minuti (300 per dimetil ftalato).
Ansari e Razdan (1995) hanno studiato gli effetti di Cymbopogon martini var. sofia, C. citratus, C. nardus e Cinnamomum camphora su Anopheles cujicifacies e Culex quinquefasciatus. L’effetto repellente sulla pelle di volontari è durato 11 ore (Anopheles cujicifacies) e 6-7 ore (Culex quinquefasciatus) (ma meno per l’OE di Cinnamomum); l’efficacia è stata paragonabile a quella del dimetil ftalato.
Candele e degli incensi contenenti OE di Cymbopogon hanno ridotto il numero di punture da insetto rispettivamente del 42.3 e 24.2% (Lindsay et al. 1996).

Olio di Lavandula spp.
I dati di etnobotanica indicano che varie specie di lavanda sono state e sono tuttora usate come repellenti per insetti: Lavandula lanata a Malaga (Laza 1939 “Florula Farmaceutica Malacitana” Anales Real. Acad. Farm. 6(3-4), 165-214) e Lavandula minutolii nelle Canarie (Darias et al. 1989).
Choi et al. (2002) hanno studiato l’efficacia come repellenti a contatto su Culex pipiens degli OE di Lavandula officinalis (sic), Eucalyptus globulus, Rosmarinus officinalis, e Thymus vulgaris. L’OE di Thymus si è dimostrato il più efficace, e le componenti più attive sono state: timolo, para-cimene, carvacrolo, linalolo e α-terpinene, con quest’ultima molecola particolarmente interessante, seguita da vicino da timolo e carvacrolo. Una formula spray con il 2% di α-terpinene testata per repellenza su C. pipiens si è dimostrata più efficace del N,N-dietil-m-metilbenzamide (DEET).

Olio di Ocimum spp. (e qui)
Varie specie del genere Ocimum (Ocimum americanume qui, O. basilicumO. gratissimum, O. kilimandscharicum, O. sanctum) sono usate popolarmente come insettifughi. Iwu (1993) riporta l’uso di OE di Ocimum in Africa per prevenire le punture di zanzara;  Kumari et al. (Kumari CP et al. (1994) “Pupicidal effects of O. sanctum on the vector Aedes aegypti (Diptera: Culicidae).” J. Ecobiol. 6, 69-70.) hanno mostrato che l’estratto grezzo di O. sanctum è un efficace pupicida contro lo sviluppo di nuove pupe di Aedes aegypti. Holm (1999) offre una review dell’attività insetticida dell’OE.
Bhatnagar et al. (Bhatnagar M., Kapur K.K., Jalees S.  & Sharma S.K. (1993) “Laboratory evaluation of insecticidal properties of Ocimum basilicum L. and Ocimum sanctum L. plants, essential oils and their major constituents against vector mosquito species.” J. Entom. Res. 17(1), 21-26) hanno mostrato che gli OE di O. basilicum e O. sanctum ed il loro costituenti principali hanno attività insetticida su Anopheles stephensi, Aedes aegypti and Culex quinquefasciatus. O. basilicum e metil cavicolo sono stati i più efficaci.

Olio di Pelargonium spp.
Jeyabalan (2003) ha testato l’estratto metanolico di foglia di Pelargonium citrosa (la composizione dell’OE è: 35.4 +/- 6.2% geraniolo, 10.4 +/- 1.6% citronellolo, 8.9 +/- 2.0% isomentone, e 6.8 +/- 3.8% linaiolo, molto simile all’OE di Pelargonium x asperum) su Anopheles stephensi. Alla concentrazione del 4% l’estratto ha mostrato forte repellenza.

Olio di Cedrus deodora
Singh (Singh D., Agarwal S. K., (1988) “Himachalol and beta-himachalene: Insecticidal principles of himalayan cedarwood oil” Journal of Chemical Ecology, 4 (14): 1145 – 1151) ha dimostrato che l’OE di Cedrus deodora alla concentrazione dello  0.45% uccide il 50% delle zanzare Anophales stephani.

Olio di Citrus spp.
Ezenou et al. (2001) hanno mostrato che gli estratti volatili della buccia di Citrus sinensis e C. aurantifolia (lime) possiedono attività insetticida sulle mosche, con C. sinensis il più attivo dei due OE.

Olio di Vetiveria spp.
L’OE di Vetiveria zizanoides viene usato popolarmente come repellente per insetti in veterinaria, e l’OE è stato usato come larvicida (Murty U.S. e Jamil K. (1987) “Effect of south Indian vetiver against immatures of Culex quinquefasciatus. Int. Pest. Control. 29(1), 8-9), e insetticida (Komagata K.K., Oosawa I., Yamamoto & H. Honda (1987) Abstracts of Papers, the Annual Meeting of the Agric. Soc. Of Japan Tokyo 723, 1987).  Jains et al. (Jains S.C., S. Nowicki, T. Eisner and J. Meinwald (1982) “Insect repellents from Vetiver oil” Tet. Letters 23(45), ) hanno mostrato che alcuni composti isolati dalla frazione carbonilica di Vetiver indiano  (ad es. il khuismone) sono repellenti per gli insetti.

Olio di Melaleuca spp.
L’OE di  Melaleuca alternifolia (tea tree) è stato molto studiato per la sua attività sugli artropodi, ed i composti più attivi sembrano essere il  terpinen-4-olo; α- e γ-terpinene; 1,8 cineolo e terpinolene, e vari sesquiterpeni.
Il cineolo sembra essere il composto responsabile per l’attività antiartropodi degli OE di menta piperita e rosmarino (Veal 1996).

Bibliografia