Mi vergogno…

…per un quotidiano italiano (?), La Padania,  che ieri dedicava alla tragedia di Haiti un trafiletto in prima pagina, mentre oggi, modificando la sua linea, non vi dedica neppure una riga… come non vi aveva dedicato una linea negli anni passati. Peccato che quasi nessun quotidiano si fosse interessato ad Haiti nel passato…

E mi vergogno anche per la reazione del sottosegretario Roccella alla sentenza del Giudice Antonio Scarpa del Tribunale di Salerno che autorizza, per la prima volta in Italia, la diagnosi genetica preimpianto ad una coppia fertile portatrice di una grave malattia ereditaria, l’Atrofia Muscolare Spinale di tipo 1 (SMA1).

La Roccella, riportano le agenzie, avrebbe detto che: “L’autorizzazione del Tribunale di Salerno alla diagnosi genetica preimpianto per una coppia non sterile è una sentenza gravissima. Così si introduce il principio che la disabilità è un criterio di discriminazione rispetto al diritto di nascere”: secondo il sottosegretario si tratta di “eugenetica pura”.

Mi vergogno che ancora sia possibile far passare il messaggio che le vite delle singole persone, le loro sofferenze, reali e non teoriche, i loro dubbi, i loro progetti di vita, siano meno importanti, e siano quindi sacrificabili, alla Vita sub specie aeternitatis. E che questo venga fatto passare come un comportamenti cristiano, poi!

Tanto per mettere le cose in chiaro, la SMA1 non è una forma di disabilità, la SMA1 (o malattia di Werdnig-Hoffmann) è la forma più grave di atrofia muscolare spinale, con esordio precoce (terzo-sesto mese), in alcuni casi prima della nascita, con una diminuzione dei movimenti fetali nel terzo trimestre. I bambini risultano “deboli e flaccidi (ipotonia) e assumono una posizione molto caratteristica, a rana, con arti flessi e la faccia esterna delle ginocchia che tocca la superficie su cui sono sdraiati. Il pianto è flebile e, alla prova dei riflessi, questi risultano assenti. La debolezza dei muscoli intercostali si manifesta inizialmente durante il pianto e in seguito con gravi difficoltà respiratorie. In genere la malattia progredisce in modo piuttosto rapido e purtroppo in molti casi può portare a morte per insufficienza respiratoria o infezioni broncopolmonari”.