La dose è tutto 2/3

Analizzato nel post precedente il problema delle TM vs. altri estratti idroalcolici, veniamo al secondo problema: le gocce.

Secondo problema: perché le gocce?

L’utilizzo delle gocce come unità di misura delle forme liquide potrebbe sembrare solo un dettaglio tecnico ma non è meno importante della forma galenica scelta. Nonostante questo metodo di misura possa teoricamente avere ancora una giustificazione quando si trattasse di dispensare estratti liquidi di piante estremamente potenti (Phytolacca, Atropa, Datura, Convallaria, ecc.), quando si tratti di piante in libera circolazione e non tossiche, esso è da considerarsi arcaico e poco razionale, per il semplice fatto che non da garanzia di uniformità.

Questo fatto dovrebbe essere evidente se consideriamo che non esiste un rapporto preciso che correli le gocce al volume del liquido, poiché questo rapporto dipende dal tenore alcolico, e quindi dalla sua viscosità.

In un esperimento eseguito da Bone nel 2005 sono state messi a confronto 4 diversi tipi di estratti liquido misurati con due tipi di contagocce, a foro ampio e a foro ridotto, per vedere il numero di gocce necessario per raggiungere 1 mL.

Il risultato è sorprendete se lo compariamo alla vulgata che vuole che per ogni mL ci vogliano 20-25 gocce. Si osserva un aumento del numero di gocce necessario per arrivare al mL all’aumentare del tasso etanolico.

  • Un glicerinato 1:1 di cardo mariano al 5% di etanolo vuole dalle 28 alle 33 gocce (a seconda del diametro del’orifizio) per fare 1 mL.
  • Un estratto 1:2 di arpagofito al 25% di etanolo ne vuole 39-44
  • Un estratto 1:2 al 45% di etanolo di peonia bianca da 45 a 50 gocce
  • Un estratto di semi di sedano 1:2 al 60% di etanolo da 50 a 60
  • Un estratto 1:5 al 90% di etanolo di mirra ne vuole da 50 a 65.

Come si può notare, anche facendo una valutazione conservativa di 40 gocce per mL in media, siamo quasi al doppio del dosaggio “standard”, ovvero rischiamo di dosare sempre la metà della quantità efficace, con evidenti riflessi sull’efficacia della terapia! Anche una pianta medicinale di sicura efficacia non può essere sfruttata a dovere se usata al di sotto del dosaggio efficace.