Braccia rubate a qualsiasi altra cosa

La libertà di parola è sacrosanta, ma perché sempre, e sempre più spesso, dobbiamo sorbirci questo? Parole al vento, dare aria alla bocca, parlare o scrivere perché si può. Ma un po’ di pudore no?

Marcello Veneziani, sul Giornale di qualche giorno fà, nell’articolo “Gli evoluzionisti credono di essere Dio” riesce nell’incredibile impresa di mettere in fila tutti i soliti, vecchi, triti argomenti da bar filosofico di periferia sull’evoluzionismo, aggiungendoci da par suo la candida ammissione, anzi lo sbandieramento, dell’analfabetismo scientifico.

Ovvio e banale, tanto che lo aspettavo al varco da giorni, è l’aggancio con il testo di Piatteli-Palmarini e Fodor (PPF), ché naturalmente, pur disdegnando l’approccio scientifico, ci si vuole sempre agganciare a delle autoritas dal sapore e dal lessico scientifico (capra e cavoli, n’est-ce pas?). Anche in questo però il Veneziani arriva tardino, c’avevano già pensato in tanti altri ad usare il magico duo come ariete. Vabbè, lo scoop lo farà un’altra volta.

L’articolo è di per sè abbastanza vuoto, vuoto spinto. Dato che l’autore dichiara quasi subito la sua ignoranza in fatto di evoluzione

“Non dirò una parola sull’evoluzionismo, non ho la minima autorità e competenza né per gloriarlo né per confutarlo, e nemmeno per spiegarlo.”…”Non si tratta dunque di essere pregiudizialmente avversi all’evoluzionismo, confesso candidamente la mia radicale ignoranza in materia”

ci si potrebbe aspettare un articolo su un gruppo di evoluzionisti sofferenti di turbe paranoiche (“guardi, una tristezza, fino a ieri stavano bene, stamane sono qui a maneggiare creta e a cercare di fare l’uomo”).

Invece no, l’autore intende proprio discutere dell’evoluzionismo, della teoria Darwiniana.

L’autore infatti inizia con una serie di vignette retoriche che colpiscono tanto l’immaginario (“ateismo esibizionista”, “scimmione di Darwin che impone con le zampe della scienza e i barriti dei mass media l’indiscutibile verità evoluzionista”) e che gli permettono di evitare lo scomodo compito del ragionamento e della giustificazione delle proprie affermazioni.

Per non farsi mancare nulla poi prosegue con un non sequitur: Dato che aveva appena annunciato di nulla sapere sull’evoluzionismo, passa poi a spiegarci  quali siano gli obiettivi di tale oscuro oggetto: essere “una risposta assoluta, irrevocabile e generale al senso della vita, dell’umano e del divino”, usando, da fine intellettuale qual’è, un classico stratagemma retorico, la cazzata.

Sprezzante del pericolo di ridicolo, impermeabile al concetto di onestà intellettuale, impervio alla necessità di aderenza alla realtà, prosegue per buona parte dell’articolo in questo modo. Qualche esempio illuminante:

  • I PPF vengono attaccati perché “hanno osato dubitare in un loro testo dell’infallibilità di Darwin”
  • di Roberto de Mattei, viene chiesto “lo scalpo e la rimozione dagli incarichi scientifici ai vertici del CNR perché sostiene argomenti critici verso il dogma darwiniano”.
  • “Parlo soltanto dell’implicazione assurda che la teoria evoluzionista comporta quando viene applicata oltre i confini della scienza, alla condizione umana, alla storia, al pensiero e al senso del divino”
  • “Nessuna scienza spiegherà mai perché un tipo di scimmia si è fatta uomo e altre specie no” (sic!)

“infallibilità di Darwin” ” Dogma darwiniano”… suonano familiari? Eh si, sono i soliti fantocci costruiti per sparargli addosso. E non mi si venga a dire che è solo ignoranza.

Ma finiamo in bellezza…

  • “Le teorie vanno continuamente falsificate, come dice Popper, nel senso di verificate” (sic!)

Vabbè, forse non era molto attento a quella lezione, stava leggendo Tolkien invece di Hempel, eppoi falsificare, verificare, che differenza fa? Ma possibile che questi “intellettuali” negazionisti siano sempre, sempre così prevedibili? Mai una volta che non facciano riferimento a Popper, sbagliando completamente, naturalmente, perché leggere veramente gli autori che si citano è fuori luogo, credo…

E’ molto più semplice esimersi da qualunque ragionamento e lasciare che il lavoro lo faccia la retorica, sparando una sfilza di nomi evocativi e di sicuro successo (non si sbaglia mai se si citano nella stessa frase Platone, Aristotele, Fidia, Michelangelo, la cultura Sufi o di un Bodhi, un derviscio o un maestro tantrico), dei concetti affastellati senza coerenza tipo, sentite qui:

l’evoluzione è solo uno dei moduli in cui si sviluppa la vita; ce ne sono altri opposti come il declino, la decadenza, il graduale invecchiamento o la degenerazione. … Ci sono i ritorni o i corsi e i ricorsi, della storia e della natura; e ci sono le parabole, c’è l’asse delle ascisse che cresce e quello delle ordinate che decresce, c’è l’acme di una vita, di un’epoca, di un popolo, situata a cavallo tra un’evoluzione e un degrado

Lo so, lo so, è come sparare sulla croce rossa, ma certo che nel 2010 sentir parlare di contrapposizione tra evoluzione e degrado, beh, rimpiango Piattelli-Palmarini e Fodor (per essere precisi, apprezzo molto Fodor nelle sue altre incarnazioni filosofiche)

Chi manca all’appello? Ma Spengler, of course:

la maturità, per esempio, è il punto più alto nella traiettoria umana, situato nel centro fra una crescita graduale detta progresso e un invecchiamento altrettanto graduale detto regresso. La storia delle civiltà segue lo stesso percorso evolutivo e involutivo e si sottrae al determinismo progressista. Conosce espansioni e decadenze, sviluppi e degradi, incivilimenti e imbarbarimenti

Tutto questo orgasmo…per nascondere una spaventosa vacuità di pensiero e per mimetizzare delle enormi falsità

ma quando vedo una teoria tracimare dal suo ambito, debordare, farsi dogma e schema totale di vita, fino a generare conformismo e perfino intimidazione verso chi sostiene percorsi opposti, allora insorgo. La miscela di relativismo e di intolleranza, di nichilismo e di fanatismo, mi spaventa più dei vecchi dogmatismi autoritari

Certo, alla fine è meglio il buon vecchio e sano totalitarismo piuttosto che il futuro spaventoso che ci si prospetta se finissimo nelle mani dei biologi evoluzionisti.

Quasi mi veniva da ridere, ma poi invece no.

Sul libro di PPF

http://bioetiche.blogspot.com/2010/04/anche-avvenire-di-tanto-in-tanto.html

http://leucophaea.blogspot.com/2010/04/non-accenna-diminuire-la-polemica-t.html

http://leucophaea.blogspot.com/2010/02/andiamo-sul-pesante.html